La lettera di FAVO sull’esclusione della riabilitazione oncologica dai LEA, inviata la scorsa settimana a Quotidiano Sanità, ha aperto un importante dibattito, tanto che oggi la nostra presa di posizione è stata ripresa anche da M5S.

Noi tutti di FAVO esprimiamo il più vivo apprezzamento per l’iniziativa assunta da M5S a sostegno dell’inserimento della riabilitazione oncologica tra le prestazioni e i servizi garantiti ai cittadini dal Servizio Sanitario Nazionale, augurandoci che su questo argomento di vitale importanza per milioni di persone si associno tutti i gruppi presenti in Parlamento, a dimostrazione che sul cancro non ci sono barriere politiche ma l’universo del consenso.

Il principio che la riabilitazione oncologica volta al completo recupero cognitivo, psicologico, sessuale, nutrizionale e sociale debba rappresentare una priorità e un diritto irrinunciabile nell’ottica di un globale miglioramento della qualità della vita dei malati di cancro è stato motivo fondante per la costituzione della Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia. Nel 2008, nell’ambito di un progetto di ricerca finanziato dal Ministero della Salute, abbiamo mobilitato gli IRCCS, le Società scientifiche, le Reti Oncologiche del Piemonte e della Toscana. È stato realizzato un censimento per individuare i livelli di offerta e domanda della riabilitazione oncologica e successivamente, con i contributi altamente qualificati dei maggiori esperti dei vari settori interessati, è stato possibile pubblicare il Libro Bianco sulla riabilitazione oncologica che per la prima volta ha consentito di avere una conoscenza comprensiva e approfondita sui problemi della riabilitazione, con una messa a punto anche di percorsi per una vera riabilitazione oncologica.

Nel 2010, i principi del Libro Bianco sono stati oggetto anche di un importante lavoro: “Per la persona con tumore e disabilità: dalla lista di prestazioni al programma di cura”, pubblicato su Il Giornale Italiano di Medicina Riabilitativa e nel 2011 sono stati ripresi
nei Quaderni del Ministero: “La centralità della persona in riabilitazione: nuovi modello organizzativi e gestionali”.

A seguito delle continue pressioni esercitate da FAVO, il diritto alla riabilitazione è stato sancito sia nel Documento tecnico di indirizzo per ridurre il carico di malattia del cancro che nel  "Piano d'indirizzo per la riabilitazione”.

Più recentemente, nel settembre del 2015, nell’ambito della Consensus conference promossa da AIOM con la determinante partecipazione di FAVO, AIRO, SICO, SIMG, è stato chiaramente delineato il fabbisogno riabilitativo della persona guarita dopo terapia oncologica quale condizione per un completo reinserimento della persona nel suo percorso di vita.

Alla luce di tutto ciò, FAVO era fiduciosa che nei nuovi LEA fosse inserita la riabilitazione oncologica e invece, ancora una volta, come segnalato la scorsa settimana, siamo stati “costretti a denunciare la miopia delle scelte di politica sanitaria per affermare con forza i diritti dei malati di cancro”.

http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=42258

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