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Considerando le elezioni politiche il momento più alto della democrazia, F.A.V.O ha ritenuto opportuno inserire nel dibattito elettorale le problematiche dei malati oncologici. Ha quindi fatto presente ai principali candidati Premier i problemi più urgenti da affrontare. Pertanto auspica che la prossima legislatura garantisca:
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Liliana Dama, membro dell’associazione ALTS di Napoli, si racconta attraverso le pagine del suo libro “voglia di leggerezza”, una voglia che sente di affermare quando scrive: “rivendicando così il diritto di esprimere un mio desiderio, in un periodo in cui sono particolarmente oppressa dalla pesantezza”.
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Come presidente di Favo, Francesco de Lorenzo partecipa alla tavola rotonda prevista nell’ambito del convegno scientifico “La rete oncologica regionale tra innovazione e sostenibilità”. Il convegno, che si tiene a Roma il 3 aprile presso l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena inaugura la realizzazione della Rete Oncologica del Lazio, uno strumento operativo previsto dal Piano Sanitario Regionale. Fanno parte della Rete tutti i centri oncologici regionali i quali, in tal modo, si potenziano vicendevolmente, garantendo l’uniformità delle cure a tutto vantaggio dei pazienti. La Rete ha un ruolo importante anche per l’implementazione delle prestazioni aggiuntive a quelle strettamente mediche, come i servizi di riabilitazione oncologica e altri servizi assistenziali.
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Il reinserimento nel mondo del lavoro durante e dopo le cure antitumorali è, come è noto, uno dei cavalli di battaglia di AIMaC la quale si è battuta per ottenere che nella legge Biagi del 2003 la possibilità per i lavoratori malati di passare dal tempo pieno al tempo parziale senza perdere il posto di lavoro (I diritti del malato di cancro).
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Il servizio di sostegno alle persone in lutto tramite la comunicazione epistolare con mail/lettere postali è nato nel 1998 nell’Associazione Maria Bianchi: unico in Italia e probabilmente nel mondo, dopo una fase biennale di sperimentazione, è ora strutturato e gestito in maniera continuativa. Sono centinaia gli uomini e le donne che in questi anni hanno scelto come modalità di contatto e di aiuto la comunicazione epistolare.