Vera Martinella su Corriere.it/Sportello Cancro, a proposito dei farmaci anti-tumorali a pagamento.
MILANO - Cronaca di un problema annunciato, da qualche giorno è scattato l’allarme: siamo davvero giunti al punto in cui solo chi può permettersi di comprare di tasca propria una terapia (costosa, peraltro, diverse migliaia di euro) riesce a ottenere i medicinali più innovativi? L’oncologia italiana è in subbuglio perché, per la prima volta nel nostro Paese, due nuovi farmaci approvati dall’Europa per le cure anticancro sono stati inseriti in fascia C, quella in cui si trovano i medicinali con obbligo di ricetta medica e a carico del cittadino (per intenderci la stessa, per esempio, di antidolorifici, antinfiammatori o ansiolitici). Oncologi e associazioni di pazienti hanno espresso tutta la loro preoccupazione per un dilemma che, in realtà, riguarda tutti i farmaci innovativi e non solo quelli per trattare i tumori. Oggi la faccenda finisce direttamente fra le mani del ministro della Salute Lorenzin, con una lettera aperta da parte dell’Associazione italiana di oncologia medica, che segue le dichiarazioni già rilasciate nei giorni scorsi dal Cipomo (il Collegio italiano dei primari medici ospedalieri) e il comunicato stampa diffuso dalla Favo, la Federazione italiana delle Associazioni di volontariato in oncologia).
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