FAVO:“A social and cultural revolution in cancer care: The italian experience based on an alliance among patients, health professionals and institutions”
Quasi 18000 delegati da 120 paesi, 3306 abstracts presentati (38% in più rispetto a Stoccolma nel 2011), 44 relazioni su temi di forte attualità, 1000 presentazioni, 800 relatori invitati, 300 sessioni in 17 aule parallele, 168 presentazioni orali, 2200 poster presentati.
Sono questi i numeri del Congresso Europeo sul cancro organizzato congiuntamente dalla European CanCer Organization (ECCO) e dalla Società Europea di oncologia Medica (ESMO), e tenutosi ad Amsterdam dal 27 settembre al 1° ottobre 2013.
Numeri che danno l'idea della dimensione globale dell'evento, e che impreziosiscono ancora di più la partecipazione di FAVO selezionata, tra centinaia di altre organizzazioni di volontariato di altri paesi, per far conoscere le attività e i risultati ottenuti nel decennale impegno al servizio dei malati di cancro. L'esperienza di FAVO in Italia è stata grandemente apprezzata come modello di alleanza a 360 gradi tra i diversi attori del mondo dell'oncologia stimolati a collaborare a tutti i livelli grazie al forte impulso di aggregazione e cooperazione multidisciplinare portato avanti con caparbietà e costanza dalla FAVO. Il modello di alleanza tra volontariato, istituzioni e società scientifiche voluto da FAVO in Italia è stato considerato replicabile anche in altre realtà territoriali (come anche per altre patologie) dai rappresentanti intervenuti ad ascoltare la sessione ECCO dedicata all'advocacy delle associazioni di volontariato per i malati di cancro.
Al Congresso ECCO la FAVO è stata rappresentata da Elisabetta Iannelli, Segretario Generale della Federazione, la quale ha illustrato l'abstract selezionato dal titolo “A social and cultural revolution in cancer care: The italian experience based on an alliance among patients, health professionals and institutions”. Durante la relazione, Iannelli ha ripercorso le tappe principali che hanno portato alla costituzione dell'Osservatorio sulla condizione assistenziale dei malati oncologici, fondato su un'alleanza che può vantare, ad oggi, il contributo del Servizio informativo Nazionale del Ministero della Salute, dell'INPS, delle Società Scientifiche (AIOM, AIRO, SIE, SIPO, SICO), dei medici di medicina generale (FIMMG), di Federsanità-Anci e del Censis. Proprio questa capacità di aggregazione di soggetti istituzionali, unica in Europa, ha permesso a FAVO di porre questioni di vitale importanza per la qualità di vita dei malati oncologici, ottenendo il raggiungimento di obbiettivi di grande rilevanza. Proprio questi risultati hanno rappresentato il cuore della presentazione di FAVO al Congresso: dall'approvazione del Piano Oncologico Nazionale al riconoscimento al suo interno dell'importanza del supporto psicologico e del SION (Sistema Informativo nazionale in ONcologia), dalla riduzione dei tempi di accertamento dell'invalidità civile fino alla reversibilità da tempo pieno a tempo parziale (e viceversa) per i lavoratori malati di cancro nei periodi di terapia, dall'immediata disponibilità dei farmaci oncologici innovativi fino alle linee guida per i cancer survivor e alle informazioni per la preservazione della fertilità nelle donne malate oncologiche.
Il forte interesse suscitato dall'esperienza di FAVO dimostra che, come ha concluso Elisabetta Iannelli nella sua presentazione, anche a livello europeo "la costruzione di sinergie tra organizzazioni di pazienti, operatori sanitari e istituzioni è il modo più giusto ed efficace per cambiare in meglio la salute e la vita delle persone malate di cancro"
Il Segretario Generale di FAVO, Elisabetta Iannelli, durante la presentazione