Tutti gli Istituti Tumori Italiani accreditati all’eccellenza secondo criteri Europei-Unica nazione in Europa.
A Roma il 17 novembre, l’aggiornamento sui risultati raggiunti dal Progetto Nazionale del Ministero della Salute
Gli 11 IRCCS Oncologici italiani rappresentano una rete di strutture di ricerca e cura che, distribuite su tutto il territorio nazionale e coordinate dal Ministero della Salute coniugano attività cliniche e sperimentazione garantendo così al sistema continua innovazione e competitività anche internazionale.
In un progetto finalizzato finanziato nel 2010 dal Ministero della Salute, tutti gli IRCCS oncologici italiani hanno programmato di attivare un processo di accreditamento all’eccellenza, con verifica della qualità delle loro perfomances scientifico-cliniche-organizzative-strutturali, specifica per strutture oncologiche e adottato a livello europeo da OECI (European Organization Cancer Institutes.
Dopo che singoli centri oncologici europei quali il Gustave Roussy di Parigi, Il NKI di Amsterdam, il Jules Bordet di Bruxelles, il Christie Hospital di Manchester avevano acquisito l’ambito riconoscimento internazionale, anche in Italia si è generato un ampio dibattito all'interno di un gruppo di lavoro nazionale, le cui attività sono state sostenute nell’ambito del Programma 4 dell’art. 3 del DM 21 luglio 2006 “ISS per ACC” e a cui hanno preso parte i CCC-IRCCS appartenenti ad ACC. Sulla base dei risultati di questo gruppo di lavoro, il Ministero della Salute italiano ha prontamente investito in questo ambizioso programma che prevedeva di verificare la applicabilità del modello di accreditamento all’eccellenza internazionale a tutte le sue strutture di ricovero e cura oncologiche nazionali. Il Progetto, coordinato scientificamente dal dr Paradiso, Istituto Tumori di Bari, dal dr Belardelli, rapporteur dell’Istituto Superiore di Sanità, e dal prof De Maria, Presidente di Alleanza Contro il Cancro, ha visto gli Istituti Tumori di Aviano ( prof De Paoli, dr Collazzo), Bari (prof Gasparini, dr. Lacalamita), Genova (prof Ferrarini, dr Orengo), Milano (prof Orecchia, dr Deriu per l’IEO; prof Apolone, dr. Roli per l’INT), Napoli (prof Ciliberto, dr De Feo), Padova (prof Opocher, dr Chiusole) Reggio Emilia (prof Constantini, dr. Cerullo), Rionero (prof Musto, dr Storto), Roma (prof De Maria, Dr Canitano), Meldola (prof Amadori, Dr Altini) impegnati in uno sforzo comune e condiviso che ha sviluppato sinergie importanti e, ancor più interessante, notevole entusiasmo in tutti gli operatori coinvolti.
Il Progetto ha messo in evidenza, il grande interesse e disponibilità, in qualche modo sorprendente anche per il notevole carico di lavoro che l’iniziativa ha comportato, da parte di tutte le strutture a sottoporsi volontariamente ad un processo di verifica di “qualità” secondo criteri internazionali, ma anche precisi limiti e problematiche derivanti dalla applicazione di modelli internazionali ad un intero territorio nazionale caratterizzato da aspetti organizzativi-gestionali peculiari. E’ stata proprio la interpretazione/verifica di detti aspetti che ha visto in prima fila impegnate nel progetto anche le Direzioni Generali e Sanitarie dei singoli Istituti.
Di tutto questo si discuterà il 17 novembre pv, presso l’Istituto Superiore di Sanità alla presenza dei massimi rappresentanti della Ricerca ed Innovazione del Ministero della Salute (Dr Leonardi, dr Guglielmi), del Presidente dell’ISS (prof Ricciardi), dei responsabili del processo di verifica internazionale (Prof Oberst, Cambridge, Dr Boomsma, Amsterdam) e dei rappresentanti delle Direzioni Strategiche e referenti qualità dei singoli Istituti Tumori. All’orizzonte, una piattaforma di eccellenza di Istituti tumori italiani sempre più coesa, pronta a fare massa critica e a presentarsi con autorevolezza sul panorama internazionale.
Angelo Paradiso, Istituto Tumori Bari
Filippo Belardelli, Istituto Superiore Sanità, Roma
Ruggero De Maria, Alleanza Contro il Cancro, Roma