Fonte: Agi.it

Roma - "Lieti e orgogliosi di essere considerati una lobby che ha contribuito a cambiare e migliorare la vita dei malati di cancro". Cosi' Francesco De Lorenzo, presidente del Comitato esecutivo della federazione italiano delle associazioni di volontariato in oncologia (F.A.V.O.), commenta all'AGI le parole del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio circa il ruolo delle lobby in Italia, parlando, in un discorso generale, dei malati di cancro come rappresentati da una di esse. L'ex ministro della Sanita' aggiunge "ci sono nuovi bisogni e nuovi diritti dei malati di cancro, e allora perche' Di Maio non s'attrezza perche' i malati in tutta Italia possano accedere con identiche modalita' e tempi uguali per tutti a farmaci innovativi approvati dall'Aifa?".

Il riferimento e' al fatto che ci sono regioni in cui il Prontuario viene aggiornato con una frequenza accettabile ed altre dove invece i tempi molto dilatati, ci sono regioni dove addirittura la commissione preposta si riunisce una volta all'anno, "e nel frattempo i malati come si curano?". De Lorenzo dice inoltre che "forse Di Maio non sa che il Parlamento all'unanimita' approvo' una norma che prevedeva, e prevede, l'obbligo a chiamare a visita medica il malato di cancro entro 15 giorni dalla presentazione del certificato che attesta la cura oncologica. E con l'Inps abbiamo voluto verificare, attraverso un osservatorio, se il termine dei 15 fosse rispettato in ogni regione, e li' abbiamo potuto accertare che c'erano differenze. Cosi' al Senato e' stato dato il via alla procedura che prevede la presentazione per via digitale da parte del malato". Inoltre De Lorenzo sottolinea che "se e' lobby aver ottenuto il riconoscimento di diritti dei malati, il riconoscimento della disabilita' in due mesi anziche' in due anni e mezzo presentando il certificato al'Asl e quindi all'Inps per la disabilita' temporanea per cure chemioterapiche, allora ben venga questa accusa...". (AGI)