Nell'ultimo anno sono aumentati i tempi per curare le patologie tumorali. L'isola ha quattro centri specializzati a fronte della Lombardia che ne ha 25. Gravi carenze per quanto riguarda i registri tumori. Sono i dati del rapporto pubblicato dalla Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia
In Italia si registrano mille nuove diagnosi di tumore al giorno. I decessi nel 2015 sono stati 175mila, cioè il 30 per cento del totale. Numeri che rendono il cancro la seconda causa di morte nel paese. Mentre i pazienti in cura nell'ultimo anno sono stati tre milioni. Basterebbero questi pochi dati a rendere urgente la lettura dell'ottavo Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici, pubblicato dalla Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (Favo). E anche sulla condizione dei malati di cancro bisogna dar retta a Sciascia e «andare in Sicilia per constatare quanto incredibile è l'Italia».
Si apprende così che nel 2015 «la Regione che ha aumentato in tutte le patologie le proprie liste di attesa è la Sicilia». L'isola ha quattro centri per 5 milioni di abitanti a fronte della Lombardia che ne ha 25 per dieci milioni. E se è vero che i dati Inps non mettono la Sicilia ai primi posti per quel che riguarda l'insorgenza di neoplasie, sono altrettanto riscontrabili le carenze del monitoraggio siculo. Come ricorda il rapporto Favo, «la principale fonte di conoscenza sull’epidemiologia delle patologie neoplastiche nel nostro Paese è costituita dai registri tumori. È altresì noto che la copertura garantita da questo sistema, sebbene in crescita costante, è ancora incompleta e penalizza soprattutto alcune aree geografi che del centro-sud». In province come Enna il registro neanche esiste, e in tutte le altre i dati sono vecchi ed incompleti.
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