Con la votazione unanime del Senato, viene approvato senza modifiche il disegno di legge 1430 “Disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche”, già approvato alla Camera lo scorso marzo.

La legge introduce alcune misure di tutela per i lavoratori, ma risulta ancora troppo "timida" nel suo impianto per poter davvero contrastare i problemi che i malati di cancro devono affrontare con riferimento alla conciliazione tra tempi di cura e tempi di lavoro, nonché alla necessità di limitare la tossicità finanziaria del cancro.

Di seguito il commento di FAVO, espresso dal Segretario Generale Elisabetta Iannelli:

<<Come Favo accogliamo con senso di responsabilità l’approvazione definitiva al Senato della legge che introduce nuove tutele per i lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti o croniche. Il riconoscimento di un congedo dal lavoro fino a 24 mesi NON retribuito e senza contributi previdenziali e il diritto di precedenza al lavoro agile al termine del congedo, la possibilità di sospendere l’attività per i lavoratori autonomi, le 10 ore di permesso retribuito all’anno (sic!) per esami, terapie e visite mediche, rappresentano certamente segnali importanti, che vanno nella direzione giusta.

Tuttavia, non possiamo che esprimere amarezza per un’opportunità non colta. Nonostante le osservazioni presentate da FAVO in audizione e gli emendamenti depositati – in particolare da Italia Viva – non sono state accolte misure fondamentali per la tutela dei lavoratori affetti da patologie oncologiche, invalidanti o croniche, nemmeno quelle a costo zero, tra le quali:  il divieto di lavoro notturno per i pazienti oncologici, l’obbligo per i datori di lavoro di comunicare in anticipo la scadenza del comporto, l’esclusione delle assenze per terapie salvavita dal comporto. Interventi semplici, di buon senso, che avrebbero potuto fare una grande differenza nella vita concreta di questi lavoratori in condizioni di fragilità per motivi di salute.

Questa legge, pur partendo da buone intenzioni, rappresenta un’occasione mancata di autentico progresso civile. Ci auguriamo che in futuro si intervenga per colmare queste lacune e restituire dignità e protezione a chi affronta una malattia grave. Favo continuerà a vigilare e a proporre soluzioni concrete, come ha sempre fatto, al fianco dei pazienti".


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Vita - Il Sole 24 Ore - Fortune Italia Health - Quotidiano Sanità - Fondazione Veronesi