Profondamente delusi dell’assenza di reazioni agli studi che hanno validato la TC a basso dosaggio come strumento per una diagnosi precoce del cancro del polmone, ALCASE come associazione di pazienti, la Società Italiana di Tabaccologia e l’Agenzia Nazionale per la Prevenzione hanno scritto una lettera aperta per stimolare le azioni necessarie per giungere alla diagnosi precoce, un’opportunità cruciale per ridurre i costi salvando vite, attivando strategie ed eventualmente una Task force, come si è fatto per la pandemia, composta da persone con funzioni e compiti specifici al compimento di uno determinato scopo: superare l’emergenza degli oltre 42.000 morti annui per neoplasia polmonare.
LETTERA APERTA A
– LE ALTE CARICHE ISTITUZIONALI,
– IL GOVERNO,
– I RAPPRESENTANTI DELLA VOLONTA’ POPOLARE,
– I MEDIA perché informino e coinvolgano…
– OGNI CITTADINO DEL NOSTRO PAESE.
Ora che la pandemia comincia ad essere sotto controllo, l’Organizzazione di Volontariato ALCASE Italia, insieme con la Società Italiana di Tabaccologia (SIT) e l’Agenzia Nazionale per la Prevenzione (ANP), intende sottoporre agli intestatari della lettera un problema di salute pubblicache, a ben vedere, non è inferiore a quello provocato dal terribile virus.
I 40.000 morti in un anno per cancro del polmone sono certamente meno dei 120.000 dovuti al Covid-19, ma, facendo un confronto nel lungo periodo, sono in realtà molti di più: 80.000 in due anni… 120.000 in tre anni… 400.000 in 10 anni!…
Per la lotta al Covid-19, tutto il paese, istituzioni e governo in prima fila, si è mobilitato per assicurare un’adeguata risposta al dramma umano e sociale dal virus… e i risultati si sono visti. Al cancro del polmone, invece, non si è data e non si continua a dare alcuna risposta. Anche quando le risposte ci sono.
Per tale ragione i firmatari di questa lettera chiedono con forza che si cominci a lavorare anche contro l’altra pandemia, quella di natura oncologica, né più e né meno di come si è fatto fino ad oggi per il Covid. In nome delle centinaia di migliaia di morti, delle decine di migliaia di malati, nonché di quanti si ammaleranno ancora di cancro del polmone.
In particolare essi chiedono che si potenzino al massimo:
1. PREVENZIONE PRIMARIA: interventi drastici ed efficaci di lotta al fumo a cominciare dalla elevazione consistente del costo dei prodotti del tabacco, la cui efficacia è ampiamente documentata, portando il costo del “pacchetto” ad almeno 10 euro. Auspichiamo altresì un rigore maggiore nelle politiche della Salute che incentivino il trattamento della dipendenza tabagica attraverso la rete dei Centri nazionali rilevati dall’Istituto Superiore di Sanità.
2. PREVENZIONE SECONDARIA: lo screening mediante TC a bassa dose di radiazioni è stato dimostrato, inconfutabilmente, essere in grado di ridurre la mortalità da cancro del polmone di un valore compreso fra il 20 ed il 40% dei soggetti sottoposti a screening. Nel caso italiano ciò significa salvare la vita, con questa sola misura, di 5.000 delle oltre 40.000 persone che moriranno nel 2022 e negli anni a venire. Quello che si chiede, in pratica, è che, come si è fatto per le vaccinazioni anti-covid, si crei un corpo dello stato con il compito di organizzare, su tutto il territorio nazionale, un programma di screening aperto a tutte le persone a rischio di ammalarsi di cancro del polmone. Seguendo pedissequamente la metodologia utilizzata nel grande studio europeo, noto come studio Nelson, che è il più recente e quello che ha dimostrato i maggiori benefici di sopravvivenza dello screening.
I firmatari della petizione sono disponibili a dare tutti i chiarimenti utili, ma chiedono con forza che non si perda tempo: ogni giorno che passa perdiamo 128 italiani, senza muovere un dito!
Boves, 13/7/2021 ALCASE Italia
Roma, 13/7/2021 Società Italiana di Tabaccologia
Roma, 13/7/2021 Agenzia Nazionale per la Prevenzione