Attualmente sono circa 3,5 milioni gli Italiani che vivono dopo una diagnosi di cancro. Di questi, il 30% sono guariti, il 23% è in trattamento terapeutico (chemioterapia, radioterapia, immunoterapia) e il 20% non supera la malattia per le gravi conseguenze della malnutrizione.
È ormai scientificamente dimostrato che la malnutrizione non è un’ineluttabile conseguenza della malattia né un altrettanto ineluttabile effetto collaterale delle terapie antitumorali, ma è, almeno in parte, prevenibile e reversibile attraverso lo screening e la valutazione dello stato di nutrizione fin dal momento della diagnosi, divenendo parte integrante del percorso terapeutico del malato di cancro.
La malnutrizione deve essere pertanto rilevata ab initio per l’impatto negativo che ha sulla risposta alle terapie antitumorali, sulla qualità di vita e sulla sopravvivenza. Ciò comporta l’urgente necessità di rendere il paziente ben informato, consapevole e proattivo nel rapporto con l’oncologo e con il medico di medicina generale.
In linea con questo bisogno, la Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO) ha promosso, in collaborazione con l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e la Società Italiana di Nutrizione Artificiale e Metabolismo (SINPE), la Carta dei Diritti del Malato Oncologico all’Appropriato e Tempestivo Supporto Nutrizionale mirata a consentire al paziente di essere ben informato, consapevole e proattivo nel rapporto con l’oncologo e con il medico di medicina generale.
Tale Carta ha costituito la base per la pubblicazione da parte del Ministero della Salute delle “Linee di indirizzo sui percorsi nutrizionali nei pazienti oncologici” , elaborate da un gruppo di lavoro multidisciplinare composto da rappresentanti del Ministero della Salute, di aziende sanitarie, università, società scientifiche di settore e associazioni di pazienti, e approvato in sede di Conferenza Stato Regioni il 14.12.2017.
Tale accordo impone alle Regioni e alle Aziende Sanitarie di garantire al malato di cancro la valutazione tempestiva dello stato di nutrizione e la corretta gestione della terapia di supporto, partendo dal counseling nutrizionale fino all’utilizzo della nutrizione artificiale, per prevenire o a trattare efficacemente la malnutrizione.
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