In una lettera aperta FAVO ,FISH , AIL, FAND e UNIAMO si appellano al Consiglio dei Ministri per chiedere un chiarimento sul “reddito di ultima istanza” ovvero il bonus di 600 euro erogato a lavori autonomi e liberi professionisti.
Il Bonus ad oggi è riconosciuto a tutti i lavoratori autonomi e ai liberi professionisti che hanno subito un danno economico da “Coronavirus” e ai lavoratori che percepiscono un assegno di invalidità civile (provvidenza di natura assistenziale erogata dall’INPS).
Questo beneficio viene invece negato ai lavoratori che percepiscono un assegno/pensione ordinario di invalidità, a cui hanno diritto in virtù dei contributi versati e della condizione di grave disabilità compatibile con la prosecuzione dell'attività lavorativa, seppur in forma ridotta.
Appare quindi evidente – si legge nella lettera - che a parità di condizioni lo strumento di tutela è negato in modo discriminatorio ai lavoratori in condizione di maggiore fragilità.
La forte e congiunta rappresentanza costituita dalle più rilevanti realtà federative nazionali che tutelano i diritti delle persone disabili tra cui quelle malate di cancro e di altre gravi patologie, è di per sé significativa del comune sentire verso questa ingiusta forma di discriminazione ed è per questo che insieme chiedono al Governo una corretta interpretazione del disposto normativo che chiarisca che ad essere esclusi dal bonus sono i lavoratori “titolari di pensione di anzianità o di vecchiaia” e non di invalidità.
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