C'e' sempre di piu' il mondo del volontariato e del privato dietro l'assistenza ai malati terminali. Il Sud, e la Campania in particolare, conta ancora troppi anni di ritardo nelle cure palliative e nella terapia del dolore.

E' questo il messaggio che partira', domani, dal Casertano dove per tre giorni, a Santa Maria Capua Vetere, si confronteranno esperti e dove sara' inaugurato il 'Polo del sollievo Scienza della vita', definito dagli organizzatori il primo centro in Campania specializzato nella lotta al dolore. In Campania l'incidenza dei tumori e' di 735 casi per 100mila abitanti (415 maschi, 320 femmine), il tasso standardizzato di mortalita' per cause oncologiche e' pari a 368 pazienti per 100mila abitanti: ogni anno il numero di malati terminali dovrebbe essere di circa 19.427 pazienti. Il novanta per cento dei malati deceduti per tumore attraversano una fase terminale di malattia caratterizzata da un andamento progressivo irreversibile, a questi vanno aggiunti pazienti affetti da forme inguaribili di patologie non oncologiche come malattie neurologiche, polmonari, infettive e metaboliche.

Da domani si parlera' di quello che ad oggi e' stato fatto, ''poco'' e di quello che ancora c'e' da fare: e non a caso gli Stati generali si svolgeranno negli spazi dell'Hospice Nicola Falde che insieme con l'Hospice Villa Giovanna di Tora e Piccili (Caserta) e l'Antea di Roma costituisce il Polo del Sollievo. Un polo, si legge in una nota, che arriva ''dopo anni di ritardo e di mancato rispetto della programmazione sanitaria che prevedeva l'entrata in funzione in Campania di hospice realizzati per accogliere pazienti oncologici che, nella fase terminale, lottano contro il dolore inutile e contro la perdita di dignita' e di autonomia''. Pronto a entrare immediatamente in funzione e' l'hospice 'Nicola Falde' che nei suoi due piani dedicati all'assistenza di pazienti oncologici, sottolinea la nota, ''e' in grado di accogliere venti pazienti dando ospitalita' anche ai loro accompagnatori, attivita' che si unisce all'assistenza domiciliare assicurata dai volontari in costante collaborazione col personale medico delle strutture ospedaliere dell'area casertana, attivita' per la quale e' necessario uno specifico accreditamento e la stipula di un accordo/convenzione tra Asl, medici di medicina generale e l'hospice''.

Domani, agli Stati generali, prendera' parte anche Francesco De Lorenzo, ex ministro della Sanita' oggi presidente della Favo, federazione associazioni volontariato in oncologia. ''Troppo spesso i privati e il volontariato surrogano il ruolo del pubblico - spiega De Lorenzo - eppure lo Stato riserva fondi ad hoc affinche' le Asl garantiscano l'assistenza domiciliare e fondi anche e fondi anche per gli hospice pubblici, strutture che a volte restano sulla carta''. E a sottolineare la necessita' di un maggiore ruolo del pubblico anche Antonio Gambacorta, commissario Asl Caserta: ''e' vero che, al momento i privati hanno un ruolo maggiore e che i posti presso le aziende ospedaliere sono troppo pochi''.

Fonte: ANSA del 10/02/2010


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