Molti pazienti riferendosi al momento della diagnosi del loro tumore utilizzano la metafora del terremoto per indicare un evento capace di segnare drammaticamente un prima ed un dopo, provocando devastazione e paura.

Dopo il sisma, di eccezionale intensità, che la notte del 6 aprile ha colpito il territorio aquilano, ci sono pazienti e familiari che vivono l’esperienza del cancro in aggiunta alle gravissime conseguenze del terremoto.
Per sostenere l’oncologia e la popolazione abruzzese FAVO, in particolare attraverso l’associazione Andrea Tudisco, impegnata da subito nei campi tende di piazza d’Armi, sta portando avanti un lavoro di tessitura di reti volto alla realizzazione di un sistema di volontariato in oncologia, in collaborazione con l’U.O. di Oncologia Medica dell’Ospedale San Salvatore dell’Aquila.

Il giorno 4 agosto, alcuni rappresentanti di FAVO e del volontariato abruzzese hanno visitato, presso l’Ospedale di Giulianova, il DH Oncologico in cui attualmente lavora anche l’equipe aquilana diretta dal Prof. Ficorella per garantire uno spazio di accoglienza e cura facilmente accessibile anche ai pazienti trasferiti sulla costa in seguito al terremoto.
Il giorno successivo, l’incontro è proseguito, alla presenza di alcune autorità , presso i locali attualmente dedicati all’oncologia nell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, quasi interamente lesionato dal sisma.

In entrambe le occasioni è stato possibile ascoltare voci, testimonianze, risorse e difficoltà di persone che, giorno dopo giorno, con entusiasmo ed ottimismo, ricostruiscono presente e futuro a partire dalle eccellenze del recente passato. Proprio valorizzando e supportando queste ricche e variegate esperienze umane e professionali, FAVO per L’Aquila ha deciso di dare avvio alla fase di start-up del progetto volto a sostenere l’oncologia ed il volontariato in Abruzzo.