L’Assemblea di Alleanza Contro il Cancro (ACC) in data 13 maggio 2009, in esecuzione della delibera del Comitato direttivo, ha deliberato di stanziare la somma di 50.000 euro per attività di volontariato a sostegno dei malati di cancro presenti nel territorio colpito dal sisma del 6 aprile.


Nella stessa occasione il Prof De Lorenzo, presidente di AIMaC e componente dell’Assemblea di ACC, ha informato i presenti delle iniziative che la Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO) aveva già avviato a seguito della mobilitazione delle associazioni federate per interventi mirati e concordati con le Associazioni locali e con il reparto di oncologia dell’Ospedale San Salvatore.
In considerazione di ciò è stato pertanto affidato da ACC al Prof. De Lorenzo il mandato di proporre al Comitato Direttivo di ACC, un progetto dettagliato degli interventi concordati.

 

Sono stati avviati una serie di incontri informali, tenuti il 25 e il 26 giugno 2009 presso la sede di FAVO nazionale, tra rappresentanti di FAVO, dell’Associazione Andrea Tudisco e dell’UOC dell’Ospedale dell’Aquila finalizzati alla definizione delle modalità di intervento progettuale a sostegno dei malati e dei loro famigliari presenti all’Aquila. Di tali incontri è stato sempre informato il Prof. Luigi Giusto Spagnoli, direttore generale di ACC.

A seguito delle predette riunioni è stato formalizzato ad ACC quanto concordato: “PROGETTO PER IL SOSTEGNO E LA CURA DEL PAZIENTE ONCOLOGICO NEL POST TERREMOTO DELL’AQUILA - ACC – FAVO”.

Al fine di dare concreto avvio al progetto  il 2 luglio 2009, all'interno del reparto di oncologia medica  dell'ospedale  universitario dell'Aquila San Salvatore, una delegazione della FAVO ha incontrato i responsabili dell’ oncologia medica stabilendo i contorni operativi dell'intervento a supporto dei malati oncologici. Da subito è emersa la consapevolezza di dover impegnarsi tutti insieme in una nuova funzione d'accompagnamento dei pazienti, capace di rispondere alle diverse problematiche legate non solo alla patologia ma anche all'evento terremoto.

Il terremoto ha infatti interrotto la continuità dello scorrere della vita, la progettualità, la stessa percezione del tempo:l'evento catastrofico ha colpito il malato oncologico con un’ ulteriore frattura  esistenziale,  accentuando quel senso di precarietà, di solitudine, che lo  allontana drammaticamente dalla possibilità di sentirsi  curato, e “accompagnato” nel già  difficile percorso della malattia.

Affinché  il sostegno, l’ascolto,l’informazione,  possano  costituire reali  e concrete risposte ai problemi dei malati oncologici aquilani Il gruppo di lavoro, FAVO per L’Aquila, ha predisposto una serie di interventi, con lo scopo principale di  mantenere la continuità delle cure, nella consapevolezza dell’importanza di garantire anche continuità di rapporto tra il  malato e le figure professionali che si sono occupate di lui prima del terremoto.