Oggi il concetto di malattia-cancro come sinonimo di morte è stato superato. Ma proprio per questo dobbiamo adoperarci affinché alle persone con esperienza di tumore (un milione e 700 mila nel nostro Paese) venga data la possibilità di recupero e/o di mantenimento della massima autonomia fisica e relazionale, per assicurare loro la migliore qualità di vita possibile.
Per decenni si è parlato di riabilitazione come terapia mirata al solo recupero di una funzione lesa. Questa impostazione riduttiva è stata oggetto di revisione in varie sedi scientifiche, ma soprattutto è stata ampiamente discussa e contestata dalle associazioni del volontariato oncologico, italiane e straniere, per la maggior parte costituite da persone malate.
La riabilitazione multidisciplinare, come strumento essenziale per combattere l’emarginazione sociale e economica dei guariti e dei cronicizzati, è raccomandata nelle Conclusioni adottate quest’anno dal Consiglio dell’Unione Europea. In Italia, F.A.V.O. è stata l’antesignana della battaglia per far comprendere alle Istituzioni che la riabilitazione specifica per malati e ex malati era, nei fatti, un diritto negato.
Con il Libro Bianco - finanziato dal precedente Ministero della Salute e dall’attuale Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, che verrà presentato domani a Roma (chiostro del Convento di S.Maria sopra Minerva), la disattenzione denunciata è stata finalmente superata.
Frutto di una sinergia tra molteplici istituti a carattere scientifico e associazioni di volontariato, il “Libro Bianco sulla riabilitazione oncologica in Italia” comprende il primo censimento sulle strutture esistenti e propone un’analisi a più voci sui risvolti medici, psicologici, sociali, economici della riabilitazione oncologica. Lo studio costituisce, quindi, uno strumento completo di informazione e di proposta, affinché direttive a livello di Governo e di Regioni garantiscano la realizzazione di percorsi riabilitativi riservati ai pazienti oncologici, di facile accesso e basati su evidenze scientifiche.
SALUTE EUROPA, 20 ottobre 2008
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