Roma, 9 aprile 2008
Gentile Professore,
ho ricevuto la lettera aperta che Lei ha voluto indirizzarmi in qualità di candidato Premier e desidero innanzitutto portare il mio saluto più affettuoso a Lei, alle centinaia di associazioni ed i migliaia di iscritti che aderiscono alla FAVO e ringraziare tutti per lo straordinario lavoro che quotidianamente svolgete in supporto a tutti coloro che, come chi Vi scrive, ha vissuto o vive la dolorosa esperienza del cancro.
Ho preso visione delle proposte avanzate dalla Sua Federazione: richieste legittime, necessarie, che avremo modo di realizzare insieme se gli italiani vorranno nuovamente affidarci la responsabilità di governo.
E la mia non è soltanto una dichiarazione d’intenti, e tantomeno un’adesione estemporanea all’esperienza oncologica dettata dall’imminente appuntamento elettorale.
È un voler proseguire un cammino legislativo – ed oserei dire culturale – intrapreso nel mio precedente governo.
Importanti gli obiettivi raggiunti, molti dei quali anche grazie alla collaborazione della FAVO.
Ne ricordo solo alcuni: il riconoscimento del diritto del lavoratore malato di tumore di chiedere al datore di lavoro la possibilità di ottenere la trasformazione del contratto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale; l’istituzione della “Giornata nazionale del malato oncologico”, della quale lo scorso 19 gennaio è ricorso il terzo anniversario; le campagne di comunicazione sociale “Con il malato contro il tumore” ; la Legge n° 80 del 2006 che ha abbattuto i lunghissimi tempi di attesa necessari all’ottenimento dell’accertamento dell’invalidità ed il conseguente sostegno economico, riducendoli a soli quindici giorni.
Ed oggi sempre di più, come Lei stesso ha più volte sottolineato, siamo di fronte ad una nuova disabilità di massa: quella dei malati oncologici cronici, con precipui bisogni di carattere medico e giuridico che non possiamo ignorare.
Tutto questo nella convinzione che lo Stato abbia il dovere morale, prima ancora che giuridico, di fornire tutto il supporto socio-economico, terapeutico e psicologico possibile ai suoi cittadini malati di cancro, ed a tutti coloro, familiari e volontari innanzitutto, che ne condividono la dolorosa esperienza.
Questo è il mio auspicio.
Questo è il mio impegno. E so di poter contare anche su di Lei e su tutti coloro che ogni giorno combattono in prima linea, e sempre più numerosi, vincono la malattia del secolo.
Cordialmente
Silvio Berlusconi
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