Roma. Una lettera aperta con cinque richieste per imprimere una svolta nella futura politica oncologica del paese, è stata inviata ai candidati premier dalla Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo). Ma a Francesco De Lorenzo, l’ex ministro della Sanità guarito da un tumore che è presidente della Favo
- 16mila volontari e 408 associazioni - ha risposto soltanto Pier Ferdinando Casini assicurando all’appello il suo sostegno personale e quello dell’Udc. «Volentieri - scrive Casini - accolgo l’appello della Favo e del professor De Lorenzo a lavorare, al governo o in Parlamento, per compiere le scelte strategiche necessarie ad assicurare ai malati cronici e ai guariti un’adeguata assistenza socio-sanitaria, garantire la riabilitazione oncologica dal momento della diagnosi, applicare correttamente le leggi a tutela dei malati e delle loro famiglie, fare nuove leggi per assicurare il diritto al lavoro durante e dopo le cure, favorire la somministrazione appropriata dei nuovi farmaci mirati, e rendere effettiva l’accessibilità alla terapia del dolore mediante la semplificazione delle procedure». La campagna elettorale - scrive ancora il candidato premier dell’Udc - è «il momento in cui la politica dovrebbe occuparsi con serietà di cose serie. Una delle più serie è la sanità». «Nessuno - dice Casini a De Lorenzo - ha il diritto di guardare dall’altra parte e considerare il problema come estraneo».