Si è svolto a Roma, dal 26 al 28 ottobre, il XIV Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica, edizione interamente dedicata a Marco Venturini, presidente AIOM recentemente scomparso. “Abbiamo ritenuto che ciò fosse non tanto un atto dovuto verso Marco per il lavoro svolto proprio per l’organizzazione di questo congresso” ha spiegato il suo successore Stefano Cascinu, “quanto il riconoscimento del ruolo che ha avuto e ancor più che avrebbe avuto in questi anni di presidenza”.
Anche durante questa edizione è stato forte il coinvolgimento di FAVO, a sottolineare un’alleanza ormai consolidata fra volontariato e medici oncologi, da cui scaturiscono anche stavolta importanti conquiste per i malati oncologici e indicazioni strategiche per le istituzioni.
Follow-up, l’alleanza fra oncologi, medici di famiglia e pazienti
Nel nostro Paese 2 milioni e 250 mila italiani vivono con una diagnosi di tumore. Circa 1 milione e 285mila sono ‘lungosopravviventi’, persone che hanno superato la soglia dei 5 anni senza ricadute della malattia e tornano alla vita di tutti i giorni. È ancora corretto chiamarli pazienti? “Tecnicamente parlando sì – spiegano i professori Stefano Cascinu, Presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), e Carmelo Iacono, Presidente della Fondazione AIOM, durante la giornata precongressuale. Formalmente non possiamo parlare di persone guarite dal cancro. Ma molte di queste sopravviveranno alla neoplasia e moriranno per altre cause, come il resto della popolazione. Se è vero che siamo riusciti a cronicizzare molte forme di patologie tumorali, dobbiamo rimanere all’erta per evitare il rischio di recidiva. Una possibilità sempre presente. Ma, siccome i numeri sui lungosopravviventi danno indicazioni evidenti, potremmo parlare di italiani guariti”. “Abbiamo organizzato un tavolo di lavoro con FAVO, CIPOMO, SIMG, SIPO e AIRO – ha proseguito Iacono – per scattare una fotografia del territorio e indicare nuovi modelli organizzativi, le raccomandazioni sul follow-up da proporre alle Istituzioni”.
“La definizione condivisa delle prime linee guida del follow-up per le persone guarite dal cancro è una grande conquista – ha sottolineato Francesco De Lorenzo, presidente FAVO. “Risponde alla legittima aspettativa di migliorare la qualità della vita e allo stesso tempo di rendere possibile la prevenzione terziaria. Le persone guarite dal cancro hanno il diritto di essere informate su tutti i loro diritti, a partire da quelli relativi al ritorno al lavoro e alla riabilitazione. Senza quest’ultima anche le visite di controllo non hanno significato”.
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Convegno infermieri: la responsabilità individuale e di équipe
Sabato 27 ottobre, nell’ambito del convegno degli infermieri oncologici tenutosi a Roma in occasione del congresso dell’AIOM, Elisabetta Iannelli è intervenuta durante la tavola rotonda sulla “Responsabilità individuale e di équipe”. La tavola rotonda si è svolta a seguito dell’esposizione di tre casi studio riguardanti l’errore nella prescrizione, l’identificazione del paziente, il fallimento della “catena”.
La Comunicazione in Oncologia
Durante la sessione speciale SIPO – FAVO – Fondazione AIOM sulla comunicazione in Oncologia, tenutasi domenica 28 ottobre e moderata dal Prof. De Lorenzo e dal Prof. Iacono, sono intervenute Elisabetta Iannelli, Segretario Generale FAVO, e Roberta Tancredi, psicologa AIMaC, per illustrare i modelli di terapia informativa messi a punto da AIMaC, associazione federata FAVO.
Subito i Farmaci innovativi, stop alle differenze fra le regioni
Oggi, in Italia, bisogna attendere anche 15 mesi prima che, previa l'approvazione delle autorità europee, un farmaco innovativo contro i tumori – che potrebbe rivelarsi un 'salva-vita' per il paziente - sia immesso in commercio e dunque arrivi al malato. E a tale ritardo si aggiunge pure una regolamentazione a livello regionale che crea una situazione 'a macchia di leopardo' quanto ai tempi di accesso alle terapie. Per questo motivo dal Congresso, per bocca del presidente Stefano Cascinu, viene forte e chiaro l’appello dell'Aiom affinché ''sia subito applicato senza modifiche il Decreto Balduzzi, che stabilisce l'immediata disponibilità dei trattamenti innovativi in tutte le Regioni dopo il giudizio positivo dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), senza attendere l'approvazione delle singole commissioni regionali e provinciali ed il successivo inserimento nei Prontuari Terapeutici Regionali, che vanno ripensati''.
''E' inaccettabile - sottolinea Francesco De Lorenzo - che nel nostro Paese ancora perdurino difformita' di accesso alle terapie. Ci auguriamo che la conversione in legge del decreto Balduzzi ne mantenga il principio cardine: l'abolizione del terzo livello, regionale, di valutazione''.
Cedro d’oro speciale a Marco Venturini
In occasione del Congresso, il Comitato Esecutivo di FAVO ha voluto dedicare un Cedro d’Oro speciale a Marco Venturini. Queste le parole di Francesco De Lorenzo: “Nel 2008 chiesi all’AIOM di ascoltare la FAVO, per la realizzazione del primo rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici. Un progetto che sarebbe stato impossibile senza il pieno supporto dell’associazione. L’incarico di coordinare i lavori fu assegnato proprio al caro Marco: da quel giorno nacque e si rafforzò con lui una straordinaria e indispensabile collaborazione. Dal 2009 a oggi abbiamo pubblicato quindi quattro rapporti, che hanno sottolineato con forza sempre maggiore i problemi del nostro Paese, per cercare di superare le disparità di trattamento dei pazienti e garantire alla disabilità oncologica, grazie all’introduzione di un modello unico di relazione clinica che il medico oncologo deve compilare per la domanda di accertamento dell’invalidità, un riconoscimento pieno e certo da parte delle Istituzioni. Un atto che i pazienti sicuramente non dimenticheranno. È stato proprio Marco, a cui abbiamo dedicato l’ultimo volume, a stilare le nuove tabelle indicative delle percentuali di invalidità civile, in collaborazione con INPS, con un impegno e una passione unici, caratteristiche che hanno sempre contraddistinto il suo lavoro. Grazie a lui abbiamo assistito ad una vera e propria svolta per i malati, in linea con il suo pensiero e la sua opera, incentrati sul miglioramento della qualità di vita dei pazienti, sui nuovi bisogni delle persone guarite e sul ritorno alla normalità dopo un tumore, anche tramite il reinserimento sul posto di lavoro. Per tutti questi motivi il direttivo FAVO aveva deciso di assegnargli il Cedro d’Oro, il riconoscimento che la nostra associazione riserva alle persone che si distinguono per l’impegno verso i pazienti oncologici.” Il premio del Cedro d’Oro è stato consegnato da Elisabetta Iannelli a Lucia Del Mastro con la seguente motivazione: “Marco Venturini, paladino dell'alleanza AIOM-FAVO, ha condotto e vinto con noi battaglie fondamentali per i nuovi diritti sociali e assistenziali dei malati oncologici e dei loro famigliari. Il nostro ricordo è continuo, affettuoso e riconoscente”.
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