Avendo atteso inutilmente una risposta alla nostra mail di metà dicembre, in cui si invitava il Ministro della Salute ad attivare un serio, efficace e non costoso programma di screening su tutto il territorio nazionale, abbiamo deciso di rivolgerci, questa volta, direttamente alla Presidente del Consiglio e all’intero Governo. Stavolta lo facciamo nella forma di una lettera aperta.
Vogliamo evitare che si continui con costose sperimentazioni, tavoli di lavoro, studi e progetti che coprono solo parzialmente il territorio italiano ma che svuotano le casse dello Stato, facendo felici i centri ospedalieri coinvolti ma non la popolazione.
E pertanto abbiamo espresso chiaramente il nostro pensiero: “Per un buon programma di screening polmonare non occorrono decine e decine di professionisti, sono sufficienti i tanti centri qualificati per l’effettuazione di una LDCT presenti in ciascuna provincia italiana e due/tre grandi centri nazionali di radiologia super qualificata per una seconda lettura delle immagini, la conferma o meno della prima refertazione, e le indicazioni di follow-up, tutto in accordo con le linee guida internazionali sullo screening”.
Attendiamo ora una risposta che venga incontro da un lato al nostro primo obiettivo di salvare migliaia di vite umane e dall’altro alla giusta esigenza di ottimizzare le spese a carico dello Stato.
Dea Anna Gatta
Presidente di ALCASE Italia ODV
Boves , 24-1-2023