Un partito di medie dimensioni. O la popolazione di una grande capitale europea come Parigi. Sono gli italiani che oggi vivono in Italia avendo o avendo avuto una diagnosi di cancro. Oggi ci si ammala di più, si muore di meno e si può convivere con il cancro anche per anni: il tumore tende ad essere sempre di più una malattia 'cronica', nonché una 'patologia sociale di massa', con un impatto sulla società che va ben al di là degli aspetti strettamente sanitari. “Il tumore è una patologia sociale, perché se colpisce la 'salute' delle persone e chiede una risposta medica e assistenziale all’altezza, coinvolge anche la 'vita' delle persone, i ruoli sociali, l’insieme delle attività e le relazioni”, afferma il presidente del Censis Giuseppe De Rita. “La diagnosi di tumore è un lifechanging event, perché impone un'improvvisa trasformazione della propria vita, in tutti i suoi aspetti e ambiti”. E per la prima volta, ai problemi e alle speranze dei pazienti viene data voce attraverso “AD ALTA VOCE", la prima grande indagine nazionale sui pazienti oncologici realizzata dal Censis in collaborazione con Favo e le associazioni federate.
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