AGI del 21/10/2008
Il tumore e' sempre piu' una malattia cronica: circa due milioni di persone solo in Italia convivono con il cancro, e dei 250mila nuovi casi l'anno, la meta' guarisce o convive con la propria neoplasia piu' o meno a lungo. Eppure la riabilitazione oncologica, sempre piu' necessaria per tutti i malati in grado di rientrare nella vita sociale e lavorativa, e' quasi assente, se si eccettuano poche realta' di eccellenza, in particolare Piemonte e Toscana.
E' l'allarme lanciato dalla Favo, la Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia, che questa mattina a Roma ha presentato il "Libro Bianco" sulla riabilitazione oncologica, alla presenza del ministro del Welfare Maurizio Sacconi. Nella maggior parte dei Centri censiti dalla Favo i malati neoplasici non trovano un servizio di riabilitazione oncologica ad hoc, ma confluiscono nell'approccio standard alla disabilita'. Nel 55 per cento dei centri, inoltre, la casistica oncologica rappresenta una percentuale minima del proprio volume di attivita'. In ogni caso, nella maggior parte dei casi la riabilitazione si fa solo dopo la comparsa di problematiche specifiche (45,08%) o dopo l'intervento chirurgico (35,5%). Solo nell'8,25% dei casi un programma riabilitativo viene ipotizzato in fase pre-chirurgica.