Durante l’ultima Giornata nazionale del malato oncologico era stata annunciata con grande soddisfazione l’imminente messa on line del certificato ad hoc preparato per i medici oncologi da FAVO, AIOM e INPS al fine di semplificare e accelerare le procedure di riconoscimento di disabilità dei malati di cancro.
Da allora purtroppo, contrariamente ai tempi comunicati, complesse e lunghe procedure burocratiche hanno rallentato l’attivazione, resa poi finalmente disponibile a partire da domenica 12 ottobre 2013.
Fino ad oggi è stato esclusivamente il medico generico a compilare il certificato quale condizione necessaria per l’inoltro informatico all’INPS, da parte del malato, della propria richiesta di riconoscimento di disabilità. Tuttavia, per le commissioni di valutazione della richiesta, il certificato del medico generico non è esaustivo e ciò comporta l’invio della pratica ad uno specialistico oncologo, con il conseguente ritardo dei tempi di riconoscimento.
Da oggi, invece, la nuova procedura consente direttamente al medico oncologo (munito di un apposito PIN rilasciato dall’INPS) che ha in cura il malato di certificare direttamente e puntualmente diagnosi e stadio della malattia del paziente (si veda certificato scaricabile a fine pagina).
In occasione del recente congresso dell’AIOM, il presidente Stefano Cascinu, sempre attento e sensibile alle nostre istanze, ha formalmente comunicato agli oncologi l’esistenza di questa nuova procedura sollecitando tutti ad utilizzarla.
Tocca invece a noi tutti far conoscere questa nuova procedura ai malati attraverso ogni forma possibile: siti internet, bollettini, depliant, periodici, corsi di formazione ad hoc dei volontari e passaparola.
Nella prima fase di attuazione è infatti fondamentale far sapere al malato che deve avanzare specifica richiesta in tal senso al proprio medico oncologo.
Ciò comporterà accelerazione dei tempi, semplificazioni burocratiche e vantaggi economici.
È questo un grande successo di FAVO reso possibile soltanto ed esclusivamente dalle forti alleanze stabilite negli anni sia con le società scientifiche che con le istituzioni.
Con i miei più cari saluti,
Francesco De Lorenzo