“Tutti i giovani che si ammalano di tumore devono sapere che è possibile preservare la fertilità dal rischio di danni connessi alle cure antitumorali: AIMaC offre il Servizio di informazione e di orientamento “Diventare genitori dopo il cancro” per dare tutte le informazioni utili ai malati e per far conoscere alle giovani donne che oggi c'è una possibilità in più grazie all'utilizzo di farmaci che mettono a riposo le ovaie”.
Roma, 21 settembre 2016 – La Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia , FAVO Donna e l’Associazione Italiana Malati di Cancro - AIMaC da anni perseguono con costanza, dedizione e competenza il delicato problema della preservazione della fertilità per i malati di cancro. E' merito del volontariato oncologico aver portato per la prima volta all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni questo diritto negato alle giovani donne ed ai giovani uomini che si ammalano di tumore, e per farlo, come sempre, hanno creato alleanze e sinergie con tutti gli stakeholder e realizzato azioni progettuali ed informative sul tema della preservazione della fertilità in oncologia.
Una delle prime attività è stata la pubblicazione curata da AIMaC della brochure Padre dopo il Cancro (in collaborazione con il Registro Nazionale di Procreazione Medicalmente Assistita - Istituto Superiore di Sanità, la Società Italiana di Endocrinologia e il Dipartimento di Fisiopatologia Medica del Policlinico Umberto I) contenente informazioni generali sulla crioconservazione del seme e un indirizzario dei centri a cui è possibile rivolgersi.
E’ seguita, poi, la partecipazione al progetto (finanziato dal Ministero della Salute nell’ambito del Programma di ricerca sulle cause psicologiche, ambientali e sociali, dei fenomeni della sterilità e della infertilità L. 40/2004): “Strategie sinergiche per la diffusione della cultura della preservazione della fertilità nei pazienti oncologici: approccio integrato tra medicina della riproduzione ed istituzioni” insieme all’Ospedale San Raffaele di Milano e al Registro Nazionale di Procreazione Medicalmente Assistita dell’Istituto Superiore di Sanità.
In esecuzione delle attività progettuali per la diffusione della cultura della preservazione della fertilità nei pazienti oncologici previste e realizzate, sono certamente di rilievo i corsi ECM a cura del Registro di PMA dell’ISS, con la partecipazione di AIMaC in rappresentanza dei pazienti e la realizzazione del libretto informativo “Madre dopo il cancro e preservazione della fertilità”, diretto ad informare le giovani donne che si ammalano di tumore sui rischi di infertilità connessi ad alcune terapie antitumorali e sulle strategie di preservazione della fertilità attualmente disponibili.
Forte di questo know how, AIMaC da tempo assicura il Servizio di informazione e di orientamento “Diventare genitori dopo il cancro”, volto a promuovere la tutela della preservazione della fertilità prima dei trattamenti oncologici e il diritto alla genitorialità dopo un tumore attraverso la gravidanza naturale, la procreazione medicalmente assistita e l’adozione. Il Servizio è contattabile telefonicamente attraverso l’helpline dell’Associazione (n. verde 840503579, tel 064825107) o di persona recandosi presso la sede AIMaC di Roma in piazza Barberini 47 (previa richiesta di appuntamento).
Il tema della tutela della fertilità nei pazienti oncologici è stato ripetutamente portato anche all’attenzione delle istituzioni e della stampa in collaborazione con le società scientifiche e con l’ISS sia con pubblicazioni che con la realizzazione di eventi pubblici:
• sessione dedicata nell’ambito della Giornata Nazionale del Malato Oncologico del 2013: Tavola rotonda “Madre dopo il cancro e preservazione della fertilità”, moderata da V. Martinella (Sportello Cancro – Corriere.it), sono intervenuti: L. Del Mastro (Ist di Genova), G. Scaravelli (ISS), P. Pugliese (Istituto Regina Elena di Roma), R. Tancredi (AIMaC), M. Ciccarone (Ass. Gemme Dormienti) ed E. Iannelli (FAVO)
• V Rapporto sulla Condizione Assistenziale del Malato Oncologico capitolo: “Madre dopo il cancro e preservazione della fertilità” (R. Tancredi, E. Iannelli, A. D’Acunti, F. De Lorenzo – AIMaC; G. Scaravelli, P. D’Aloja, R. De Luca – ISS; L. Del Mastro e M. Lambertini – IST Genova; L. De Santis – San Raffaele) maggio 2013
• VI Rapporto sulla Condizione Assistenziale del Malato Oncologico capitolo: “La preservazione della fertilità nei pazienti oncologici come bisogno essenziale di assistenza” (C. De Stefano –A.O. “San Giuseppe Moscati” di Avellino; G. Scaravelli, P. D’Aloja – ISS; L. Del Mastro, M. Lambertini – IST Genova) maggio 2014
• Convegno Roma, 16 dicembre 2014: Prevenire la sterilità e preservare la fertilità nelle donne malate di cancro, moderato da M. E. Bonaccorso (ANSA), sono intervenuti: Alessia D’Acunti - AIMaC, Cristofaro De Stefano - Presidente Società Italiana Ospedaliera Sterilità, Lucia Del Mastro - IST di Genova, Elisabetta Iannelli – FAVO, Anna Mancuso - Salute Donna, Fedro Peccatori - Istituto Europeo di Oncologia, Fulvia Pedani - A.N.D.O.S. onlus, Giulia Scaravelli - Istituto Superiore di Sanità
Inoltre, per garantire l’accessibilità attraverso il SSN ai trattamenti necessari a preservare la fertilità delle donne prima dell'inizio dei trattamenti antitumorali FAVO ed AIMaC, insieme ad AIOM e SIGO, hanno ripetutamente richiesto al Ministero della Salute e ad AIFA interventi mirati a “proteggere” le ovaie delle giovani pazienti nel corso dei diversi trattamenti terapeutici assicurando l'utilizzo di farmaci mirati validati da una ampia e altamente qualificata bibliografia internazionale (modifica delle note AIFA 51 e 74, che regolano rispettivamente la prescrizione dei farmaci che si usano per “proteggere” le ovaie durante la chemioterapia - analoghi del GnRH - e la prescrizione dei farmaci utilizzati per stimolare la produzione di ovociti da crioconservare - Gonadotropine, ormoni stimolanti per le gonadi.
A tal riguardo, FAVO rivendica il merito e plaude alla recente Determina AIFA sulla protezione delle ovaie dalla chemioterapia. “Accogliamo con grande soddisfazione la Determina AIFA n. 1073/2016 (in G.U. serie generale n.201 del 29/8/2016) che ha modificato la nota 74 ampliandone l'indicazione nel senso di autorizzare specificatamente l'uso di alcuni farmaci anche per la <<preservazione della fertilità femminile: in donne di età non superiore ai 45 anni affette da patologie neoplastiche che debbano sottoporsi a terapie oncologiche in grado di causare sterilità transitoria o permanente>>”. Così ha dichiarato l'Avv. Iannelli, segretario generale FAVO, che da tempo sostiene con forza il diritto alla maternità anche dopo un cancro affermando che: “anche solo la speranza di poter diventare madri dopo una diagnosi oncologica è di per sé speranza di vita e che è pertanto fondamentale che il tema della oncofertilità sia affrontato immediatamente dopo la diagnosi oncologica e prima di iniziare le terapie”.
Segreteria FAVO
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