Fare rete è la migliore terapia alla malattia. Ne è convinta la delegazione F.A.V.O. Calabria che giorno 15 aprile 2023, al Centro culturale “Civico Trame” di Lamezia Terme, ha incontrato il Garante della Salute della Regione Calabria, Anna Maria Stanganelli.
Un primo incontro, moderato dal coordinatore regionale F.A.V.O. Antonietta Romeo, in cui le undici Associazioni calabresi facente parte della grande famiglia F.A.V.O. - Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia - si sono conosciute e confrontate su punti di forza e criticità riscontrate giornalmente sul territorio. Si sono presentate con le loro realtà ed esperienze. Associazioni che pretendono di essere ascoltate ed essere parte attiva di un Piano oncologico regionale.
“Nel suo difficile percorso – ha dichiarato la Garante - il paziente oncologico, necessita di attenzioni e cure che non comprendano soltanto le terapie in senso stretto, ma anche e soprattutto un supporto psicologico e di accompagnamento. Un sostegno fornito con abnegazione e spirito di servizio da tantissimi volontari. Dobbiamo ricordarci che la lotta al cancro riguarda tutti, nessuno escluso”. A tal proposito, la Stanganelli ha comunicato la volontà di istituire un tavolo di lavoro con il coinvolgimento di medici, istituzioni ed associazioni, per aumentare la consapevolezza sul cancro, promuoverne la prevenzione e sensibilizzare sull’accesso alle cure, oltre che per elaborare proposte da sottoporre all’attenzione del governo regionale.
Il coordinamento regionale F.A.V.O. Calabria è stato costituito proprio a Lamezia Terme il 2 Aprile del 2016 e rinnovato il 23 gennaio 2023. La delegazione calabrese (oggi formata dalle associazioni: “La Compagnia delle Stelle”, A.C.M.O. “Ida Paonessa”, “Non più soli”, “La Danza della Vita”, “Donna Mediterranea”, “Insieme per”, “Grace”, “La Fenice”, “LinfoVita”, “Oltre il Confine”, “Nasi Rossi”) ha iniziato un cammino dove fare rete proviene dal “basso” cioè partendo dai bisogni effettivi del territorio.
“Siamo consapevoli dell’importanza del fare rete a 360 gradi. Nessuna associazione, da sola, è in grado di intervenire in modo efficace nel miglioramento della qualità di vita delle persone con patologia oncologica – ha rimarcato il coordinatore regionale Antonietta Romeo -. Partecipare ad una rete, condividere i principi ispiratori e le linee generali di azione può portare al raggiungimento dell’obiettivo: creare una rete capace di dare risposte. Una rete che deve essere in grado di progettare e al contempo monitorare ed ampliare i propri orizzonti operativi, pronta ad impegnarsi nelle sfide clinico-assistenziali per superare le ataviche divisioni col resto del Paese”.