Come già fatto in una lettera aperta (https://www.favo.it/coronavirus/segnalazioni-associazioni/1865-v-presidente-favo-sburocratizzare-i-dispositivi-medici-per-stomie-cateteri-e-incontinenza-causa-covid-19.html ) le Associazioni di riferimento delle persone incontinenti, stomizzate e laringectomizzate si rivolgono ai vertici del Governo e del Ministero della Salute per chiedere urgenti provvedimenti e rispondere alle necessità di tutte i pazienti che in Italia utilizzano i dispositivi medici monouso.

«1. Chiediamo il rinnovo automatico delle prescrizioni e del Piano Terapeutico in vigore.
2. La sburocratizzazione delle nuove pratiche presso gli Uffici Protesi delle ASL, con accettazione diretta delle richieste.
3. Non potendo uscire di casa, la consegna “diretta” dei dispositivi medici monouso dall’azienda fornitrice al domicilio del paziente.
4. Che all’arrivo del corriere a casa, l’utente, per evitare il contagio, non firmi la bolla d’accompagnamento.
5. Segnalare alla propria Regione i corrieri che a dispregio delle norme in vigore sul coronavirus, non attrezzano adeguatamente i propri autisti e collaboratori nel trasporto merci, poiché nelle “zone rosse”, e non solo, alcuni corrieri attualmente si rifiutano di consegnare a domicilio i nostri dispositivi e costoro saranno certamente i primi a chiedere danaro al Governo dichiarando d’avere attrezzato a norma di legge i propri dipendenti. I maggiori rifiuti in tal senso li stiamo registrando nelle “zone rosse”.
6. Il percorso sopra descritto deve valere per tutta la durata della pandemia e non solo per due mesi.
7. Per i cambi dei tutori urge fornire ai pazienti risposte immediate, poiché essi, senza tale operazione, rischiano la vita e la situazione è grave, in quanto sono in molti a non avere più accesso ai reparti o ai poliambulatori di urologia. Per altro è necessario sapere che numerose persone, a causa del mancato cambio di tutore, hanno la febbre, ciò che potrebbe dunque farli scambiare per persone contagiate dal virus!». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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