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La Commissione per la Promozione della Riabilitazione Oncologica, costituita il 18 marzo 2015 nell’ambito dell’Ordine dei Medici Chirurghi e deli Odontoiatri della Provincia di Bergamo, propone il suo secondo incontro pubblico per il 7 ottobre 2016, a Bergamo. La presenza di relatori esperti, appartenenti alle piu’ varie discipline e Istituzioni, ci permetterà di riflettere sulla necessità di un approccio “globale” e “interdisciplinare” al paziente oncologico, che non può prescindere da una fase riabilitativa, che si faccia carico di restituire il paziente “guarito”, o lungosopravvivente con limitazione residua alla propria quotidianità, al meglio delle proprie potenzialità, ottimizzando tutte le possibilità terapeutiche specifiche.
Invitata a partecipare come relatrice la Dott.ssa Paola Varese (Presidente Comitato scientifico FAVO).
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Si svolgerà oggi e domani a Copenaghen il Simposio biennale di ECRS (Riabilitazione e Sopravvivenza dal Cancro in Europa). L'incontro riunisce ricercatori e professionisti della salute provenienti da tutta Europa, per condividere conoscenze ed esperienze sulla riabilitazione e la sopravvivenza, particolarmente significative dato il crescente numero di persone che sopravvivono alla malattia.
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Mercoledì 14 settembre, FAVO parteciperà all’evento “Social Media & Trusted Pharma - Dal “Counsellor on line” per il paziente ai nuovi modelli di Marketing Sociale”.
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Il 5 settembre è stata presentata alla Camera un'interrogazione parlamentare al Ministro della Salute, riguardante l'esclusione della riabilitazione oncologica dai nuovi LEA. L'interrogazione, firmata da 38 deputati di diversi gruppi parlamentari - primo firmatario l'On. Pierpaolo Vargiu (SC) - riprende molte delle istanze sollevate da FAVO dopo la pubblicazione dello schema di decreto, a proposito della necessità di inserire la riabilitazione oncologica fra i nuovi LEA.
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«Quando mi fu comunicato che avrei dovuto fare la chemioterapia, la prima cosa che pensai è stata: "Mi tocca farla, so bene che è una medicina molto amara, il mio corpo la mia mente riusciranno a sopportarla? ”», racconta la dottoressa Silvana Ianuario, una delle donne Amdos, una donna di quell’esercito di guerriere che hanno vinto o stanno lottando contro il cancro e lo fanno stando insieme. «Poi si aggiunge la nausea e la perdita dei capelli. La perdita dei capelli fotografa lo stato più basso della cura, ti segna ti indica con il dito che sei malata di tumore. Questo è il momento psicologico più delicato in cui devi riunire tutte le forze che ti rimangono per reagire e per farcela. I capelli si perdono ed allora devo uscire dall’isolamento riacquistando la normalità. - racconta la dottoressa Ianuario - La prima cosa che ho fatto, è stata quella di comprare una parrucca del colore dei miei capelli».
Leggi l'intervista completa su Ottopagine.it
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