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La lettera di FAVO sull’esclusione della riabilitazione oncologica dai LEA, inviata la scorsa settimana a Quotidiano Sanità, ha aperto un importante dibattito, tanto che oggi la nostra presa di posizione è stata ripresa anche da M5S.
Noi tutti di FAVO esprimiamo il più vivo apprezzamento per l’iniziativa assunta da M5S a sostegno dell’inserimento della riabilitazione oncologica tra le prestazioni e i servizi garantiti ai cittadini dal Servizio Sanitario Nazionale, augurandoci che su questo argomento di vitale importanza per milioni di persone si associno tutti i gruppi presenti in Parlamento, a dimostrazione che sul cancro non ci sono barriere politiche ma l’universo del consenso.
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"Diritti alla vita": questo il titolo della rubrica di Elisabetta Iannelli per AIMaC e FAVO sul canale Oncoline di Repubblica.it appena pubblicata on the web!
#dirittiallavita
Uno spazio di notizie e riflessioni al servizio sei malati di cancro, delle loro famiglie e delle associazioni di volontariato in oncologia.
L'articolo di apertura della nuova rubrica propone spunti e informazioni sull'importanza del lavoro per il ritorno alla vita dei malati di cancro.
http://diritti-alla-vita.blogautore.repubblica.it/2016/07/27/due-storie-e-10-consigli/
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Gentile ditrettore,
questa è una lettera che non avremmo mai voluto scrivere, eppure siamo costretti a denunciare, ancora una volta, la miopia delle scelte di politica sanitaria per affermare con forza i diritti dei malati di cancro. Lo schema del Decreto di aggiornamento dei LEA, che sta per entrare in vigore, presenta una gravissima omissione: tra le prestazioni e i servizi garantiti ai cittadini con le risorse pubbliche messe a disposizione del Servizio sanitario nazionale non è stata inserita la riabilitazione oncologica.
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Fonte: Agi.it
Roma - "Lieti e orgogliosi di essere considerati una lobby che ha contribuito a cambiare e migliorare la vita dei malati di cancro". Cosi' Francesco De Lorenzo, presidente del Comitato esecutivo della federazione italiano delle associazioni di volontariato in oncologia (F.A.V.O.), commenta all'AGI le parole del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio circa il ruolo delle lobby in Italia, parlando, in un discorso generale, dei malati di cancro come rappresentati da una di esse. L'ex ministro della Sanita' aggiunge "ci sono nuovi bisogni e nuovi diritti dei malati di cancro, e allora perche' Di Maio non s'attrezza perche' i malati in tutta Italia possano accedere con identiche modalita' e tempi uguali per tutti a farmaci innovativi approvati dall'Aifa?".
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Tumori: Aimac, non c'è lobby più pura di chi si batte per vita propria e altrui Iannelli, penso Di Maio in buona fede ma forse dovrebbe chiarire nel rispetto di tanti malati
Roma, 21 lug. (AdnKronos Salute)(Mal/AdnKronos Salute)"Non credo ci sia lobby più pura di quanti fanno qualcosa per chi vive la malattia sulla pelle, di chi si batte per la propria vita e per quella altrui". Così Elisabetta Iannelli, avvocato civilista nonché segretario generale della Federazione delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo) e vicepresidente dell'Associazione italiana malati di cancro, parenti e amici (Aimac), commenta all'Adnkronos Salute il post su Fb del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, membro del direttorio M5S, sulle lobbies. "A ben leggere il testo - aggiunge Iannelli - mi sembra che si paragonino portatori di interesse di tipo differente, come ambientalisti e malati di tumore o petrolieri e inceneritori. Ma se il male e il bene assoluti non esistono, voglio ricordare che non si gioca sulla malattia, specie una provata sulla propria pelle. Fare pressing per ottenere qualcosa che può fare la differenza per chi è malato è importantissimo, e noi lo facciamo con convinzione - rivendica Iannelli - Dopo aver letto i tanti commenti online, e premesso che non ho nè simpatie nè antipatie nei confronti di Di Maio, forse sarebbe opportuno un chiarimento. Se la mia è infatti un'interpretazione buonista, si tratta comunque di un'uscita forte". "I malati di cancro sono stati chiamati in causa, ma ricordo - rivendica Iannelli - che non si fanno manipolare. Forse un chiarimento potrebbe spegnere le polemiche, anche per fugare speculazioni e strumentalizzazioni. I malati di tumore potrebbero infatti sentirsi offesi da queste parole. Insomma, una precisazione potrebbe essere utile, prima forse ai malati di tumore e poi allo stesso Di Maio, che avrebbe occasione di chiarire il suo pensiero".
- Per i lavoratori malati di cancro servono "accomodamenti ragionevoli" e maggiore flessibilità
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