Pubblicato sul Sole 24Ore del 16-05-2013 un articolo sulla presentazione del V Rapporto presentato a Roma
La mappa dell'oncologia italiana va ripensata, approfittando dell'occasione, di certo non cercata, della spending review: i servizi in senso stretto sono sufficienti, ma l'assistenza domiciliare è drammaticamente carente, la riabilitazione è garantita soltanto nel 50% delle strutture e le disuguaglianze regionali, nei centri di radioterapia così come nella distribuzione degli acceleratori lineari, possono realmente segnare il destino dei pazienti. Molto meglio, invece, sul fronte delle cure palliative, segno che la terapia del dolore è entrata nella "cultura" del Paese.
Sono tanti e diversi gli spunti che arrivano dal V Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici, presentato oggi al Senato, promosso da Favo, la Federazione delle associazioni di volontariato oncologico che quest'anno celebra il decennale, in collaborazione con una rete sempre più ampia di istituzioni e società scientifiche.Quest'anno un focus è dedicato a cure simultanee, continuità assistenziale e cure palliative, i cui dati sono ricavati dal Libro bianco dell'Aiom, e un'indagine Censis sui costi sociali del tumore alla mammella. Ampio spazio è dedicato alla preservazione della fertilità. Non solo: grazie ad Anci-Federsanità, il Rapporto 2013 ospita anche due contributi riguardanti l'area di operatività dei Comuni e delle Asl, relativi, il primo, all'analisi e alla gestione di un modello di assistenza a malati oncologici sul territorio, con particolare attenzione a eventuali condizioni di non autosuffi cienza, e, l'altro, al ruolo dei medici di famiglia per la continuità assistenziale ai malati di tumore. Come nelle edizioni precedenti, inoltre, il report contiene un ampio capitolo sulle dimensioni dell'impegno dell'Inps verso i lavoratori affetti da neoplasie e verso tutta la popolazione in tema di accertamento della invalidità civile da malattia tumorale e connesse indennità economiche.