La disabilità per i malati di cancro, oggi in elevata percentuale cronici, rappresenta un evento molto frequente e fortemente penalizzante. In Italia la malattia oncologica è la causa prevalente di invalidità e di inabilità. Infatti, nel decennio 1998-2008, ben il 57% dei trattamenti previdenziali riconosciuti dall’INPS è stato attribuito a malati di tumore.
La Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO) ha rivendicato con forza ed ha ottenuto da Governo, Parlamento e INPS risultati di particolare rilevanza soprattutto in merito alle procedure dell’accertamento dell’invalidità che hanno eliminato inaccettabli ritardi, anche di anni, determinati dalle ASL. Con la Legge 102 del 2009 l’INPS è riuscita a cogliere e risolvere le principali criticità in ordine ai tempi di risposta al cittadino ed alla completa trasparenza dell’iter amministrativo.
Per quanto riguarda la manovra finanziaria in corso gli emendamenti proposti dal Sen Azzolini in merito agli invalidi civili sono da FAVO in buona parte condivisi. Infatti, i commi 1.ter, 1.quater e 4 bis aggiunti all’art. 10 della manovra, prevedono modalità di ottimizzazione delle procedure di accertamento dell’invalidità civile e dell’handicap dando potere all’INPS di sostituire con proprie commissioni mediche, quelle delle ASL che dovessero ritardare l’espletamento delle visite oltre i tempi previsti per legge (90 giorni max per tutte le patologie invalidanti e 15 giorni max per le patologie oncologiche).
Poiché per i malati di cancro i tempi di accertamento della disabilità sono di vitale importanza, FAVO non può che esprimere un concreto consenso sull’azione di rinnovamento, che viene colta come un serio segnale della volontà di provvedere a coniugare il diritto al sostegno economico da parte dello Stato solo con requisiti biologici il cui accertamento sia fondato su rigorosi ed obiettivi criteri medici, evitando quelle discrezionalità valutative che finora hanno consentito a taluni di beneficiare impropriamente di aiuti che invece meglio si sarebbero indirizzati se goduti esclusivamente dai veri malati.
La modifica introdotta nella manovra finanziaria con l’elevazione dal 74% all’85% della soglia invalidante per la percezione dell’assegno di invalidità civile, non esplica riflessi negativi sui malati oncologici, in quanto la voce tabellare relativa alle “neoplasie a prognosi infausta o probabilmente sfavorevole nonostante asportazione chirurgica” prevede già una percentuale fissa pari al 100%, mentre quella immediatamente inferiore che riguarda le neoplasie a prognosi favorevole è pari al 70% e, dunque, comunque inferiore al 74%.
Il vero problema quindi per affrontare correttamente il riconoscimento dell’invalidità civile per i malati di cancro consiste nell’aggiornamento delle percentuali tabellari che risalgono al 1992 e riconoscono ai malati di cancro, a seconda della gravità della patologia, percentuali di invalidità civile pari soltanto a 11-70-100 per cento.
In tal senso, la Federazione rinnova l’invito alla Commissione Ministeriale ex legge 102/2009, deputata all’aggiornamento delle tabelle delle percentuali di invalidità civile, a velocizzare i propri lavori e graduare in maniera appropriata, anche in considerazione della nuova soglia invalidante dell’85%, i riferimenti tabellari delle patologie oncologiche. Solo così si va incontro alle istanze dei malati neoplastici che da troppo tempo subiscono gli effetti negativi di parametri valutativi superati dalle innovazioni diagnostiche e terapeutiche.
Francesco De Lorenzo
Presidente FAVO
Francesco Diomede
V. Presidente
Elisabetta Iannelli
Segretario FAVO