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Roma. Una lettera aperta con cinque richieste per imprimere una svolta nella futura politica oncologica del paese, è stata inviata ai candidati premier dalla Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo).
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Roma, 9 aprile 2008
Gentile Professore,
ho ricevuto la lettera aperta che Lei ha voluto indirizzarmi in qualità di candidato Premier e desidero innanzitutto portare il mio saluto più affettuoso a Lei, alle centinaia di associazioni ed i migliaia di iscritti che aderiscono alla FAVO e ringraziare tutti per lo straordinario lavoro che quotidianamente svolgete in supporto a tutti coloro che, come chi Vi scrive, ha vissuto o vive la dolorosa esperienza del cancro.
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In qualita’ di candidato premier, Silvio Berlusconi ha risposto al Presidente della Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato (F.A.V.O.), Francesco De Lorenzo, giudicando “legittime e necessarie” le proposte avanzate dalla Federazione, proposte - ha scritto - “che avremo modo di realizzare insieme se gli italiani vorranno nuovamente affidarci la responsabilita’ di governo.” Tra le richieste della Federazione, la modifica della “Legge Biagi” (legge n°30 2003) che consente ai lavoratori ammalati di passare dal tempo pieno al tempo parziale durante il periodo delle cure antitumorali piu’ intense, senza perdere il diritto al mantenimento del posto di lavoro.
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Era attesa ed è arrivata. Nell’attuale Semestre di presidenza slovena, che ha fatto della lotta al cancro una delle priorità nel 2008, la Risoluzione delinea una strategia comunitaria che per la prima volta tiene conto dell’Unione allargata a 27 paesi membri. L’approvazione del testo, avvenuta il 10 aprile scorso, è stata preceduta sia da una serie di interrogazioni parlamentari sia da iniziative dell’European Cancer Patient Coalition (ECPC), l'“associazione europea delle associazioni” in difesa dei malati oncologici, della quale AIMaC è stata co-fondatrice e alla quale anche Favo aderisce. Durante l’elaborazione della Risoluzione, la ECPC ha svolto un ruolo importante, tanto da influenzare positivamente i suoi contenuti.
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Le due giornate di studi si svolgono a Bari il 6 e 7 maggio e sono organizzate dall’Istituto Nazionale Tumori “Giovanni Paolo II”. Vedono la partecipazione di oncologi esperti sulla vita dopo una diagnosi di tumore sia italiani sia statunitensi.