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I nuovi bisogni del paziente
Prof. Francesco De Lorenzo
Oggi di cancro si guarisce molto più di prima e con il cancro si può convivere anche a lun go: è questa la “vittoria” che abbiamo saputo costruire, ma si tratta di una vittoria dimezzata se non sappiamo assicurare ai malati oncologici la migliore qualità di vita possibile, quale che siano la natura e lo stadio della loro malattia, quale che sia il suo perdurare nel tempo. L’unico modo che abbiamo per alleviare le loro sofferenze è di rispettarli come persone ciascuna con la sua specificità e di considerarli come cittadini inseriti a pieno titolo nella società. La ricerca sul cancro, la prevenzione del cancro sono state finora i due campi d’intervento rispetto ai quali maggiori sono stati gli investimenti pubblici e privati con forti ricadute nel campo dell’informazione e con l’ottimo risultato di aver reso cosciente l’opinione pubblica dell’importanza della lotta ai tumori, mentre l’aspetto assistenziale inteso come cura globale del malato è stato trascurato.
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Il tumore è sempre più una malattia cronica: circa due milioni di persone solo in Italia convivono con il cancro, e dei 250.000 nuovi casi l'anno, la metà guarisce o convive con la propria neoplasia più o meno a lungo. Eppure la riabilitazione oncologica, sempre più necessaria per tutti i malati in grado di rientrare nella vita sociale e lavorativa, è quasi assente, se si eccettuano poche realtà di eccellenza, in particolare Piemonte e Toscana.
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Il nome deriva da DIeta e ANdrogeni, perché i primi studi DIANA avevano come scopo principale quello di abbassare nel sangue la concentrazione degli
ormoni sessuali maschili (gli androgeni), che più di altri favoriscono lo sviluppo dei tumori della mammella e delle metastasi, modificando la dieta. Ma Diana è anche il nome della dea che protegge le donne, la maternità e l’allattamento, tant’è che alcune statue classiche la raffigurano con tante mammelle.
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In Italia, FAVO è stata l’antesignana della battaglia per far comprendere alle istituzioni che la riabilitazione specifica per malati ed ex malati era, nei fatti, un diritto negato.
Con il Libro Bianco - finanziato dal precedente ministero della Salute e dall’attuale Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali - la disattenzione denunciata è stata finalmente superata.
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di Maurizio Tucci
Sono oltre 250.000 le persone che in Italia ogni anno si ammalano di tumore, un dato in crescita (nel 1970 erano meno di 120.000). È, però, fortunatamente in calo il numero di decessi grazie ai progressi significativi che la ricerca, la tecnologia e la farmacologia hanno fatto in questo campo.